mercoledì 12 dicembre 2007

Facoltà vitali

Il paese era in ginocchio.
Lo sciopero dei trasporti aveva ridotto, in modo casuale, la nazione ad un subbuglio di anarchia totale.
Ci vuole così poco per distruggere la modernità. Ognuno si accorge di come tutta questa complessa società di oggi, sia veramente precaria.
Se ne era accorto pure Salvatore. Che rifletteva e ricollegava i vari passaggi che avevano portato alla rovina; lo sciopero, poi dopo i primi 4 giorni, la benzina e i combustibili erano esauriti; la merce sui banchi finita insieme a tutti i prodotti di consumo.
I mercati vuoti, come le strade ormai deserte.
L'euro aveva perso quota in borsa mentre aumentava vertiginosamente il costo della vita.
Le fabbriche erano morte.
L'italia aveva ricevuto danni per oltre 500 miliardi di euro. La parola "Stato", era un ricordo.

L'apocalisse era arrivata in anticipo e in modo imprevisto.

Salvo mentre passeggia in mezzo alla circonvallazione deserta, vedeva la città nel suo degrado totale.
Atti di vandalismo e vetrine infrante dei negozi e delle banche erano fatto comune, anche se oramai il soldo era solo un'inutile foglio di carta.
L'immondizia riversava a fiumi in ogni angolo.
Il genere umano, aveva toccato il fondo.

Salvo fu l'unico invece, che guardando il cielo, vide qualcosa di diverso. Di positivo.
Sulla linea dell'orizzonte, dove le montagne toccavano l'infinito, si intravedeva un tramonto rosso e caldo.
Il pianeta sembrava aver ripreso a respirare.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bellissimo.
La fine della civilt� il ritorno alla natura. La vittoria del primitivismo :D