venerdì 29 agosto 2008

Febbre

A. cadde in un sonno profondo a causa della febbre. Sognò qualcosa, ma le poche immagini e sensazioni svanirono al risveglio. La camera era buia, fuori era già giorno inoltrato. Il cerchio alla testa, e il dolore alle ossa lo ottenebravano.
A tal punto che pensò di non essere ancora sveglio. Tirò su la testa e diede un'occhiata alla porta in fondo alla stanza, circondata dall'oscurità. Dopo pochi secondi la porta si fece lontanissima e la stanza si ingrandì a dismisura. Vertigini e stanchezza gli giocavano strani scherzi fin da piccolo. Si rigirò, tirò su le coperte e sognò ancora.
Vaneggiò ancora, in uno stato tra sogno e realtà. Tutto era confuso. Il tempo era sparito. Gli uomini inesistenti.
Solo il dolore e il caos mentale, regnavano nel suo nuovo mondo.
Rimase in quella condizione un tempo indefinito, poteva essere passato un minuto o un secolo.
Il mondo era morto. Quella stanza ora, era tutto il suo universo, tutto il suo tempo.

domenica 3 agosto 2008

Pace

Ho fatto un incubo. Me lo sono ricordato appena e lo voglio scrivere per non perderlo per sempre nell'oblio scuro del nulla.

Ero morto
eppure tutto continuava ad essere
la mia vita continuava
la vita degli altri continuava
ma io ero morto
e lo sapevo
perché ero invisibile
e nessun essere umano mi vedeva e sentiva
ma la mia vita c'era.
nulla era cambiato
apparte che
ero morto.
Un incubo ossessivo.

"Dov'è la pace?" mi chiedevo
con le mani nei capelli.