giovedì 29 maggio 2008

Camera mia

La mobilia familiare se ne stava impassibile e immobile nella stanza. Mi ignorava. Sono certo che lo faceva deliberatamente. Io stavo male, e loro...loro mi ignoravano, me, me...la loro freddezza mi faceva male e aiutavano ad agitare il mio malessere. Sprofondato in un tempo molle, allungato, spostato e stanco, cominciai a dare un ordine ai pensieri. Ma quali pensieri? Una fitta nebbia solida aveva preso il posto del mio cervello, mentre, più in basso, qualcuno stava facendo roteare il mio stomaco.
Intanto, supino sul letto, rimanevo a fissare con gli occhi spenti, ogni particolare della libreria, senza tuttavia vederla realmente. Erano immagini senza senso, come tentare di leggere caratteri sconosciuti di una lingua straniera. I libri, i soprammobili, i dischi: tutto era lontano anni luce da me. Invano tentai di trovare una posizione comoda, una di quelle posizioni che ti fa sentire meno la nausea che spinge il ventre e lo comprime.
Tutti quegli oggetti che conoscevo così bene, mi davano noia. Freddi e impassibili. Volevo gridargli contro ma al solo pensiero di alzarmi e sbraitare, mi faceva stare male.
Non dovevo far altro che aspettare che la sbronza passasse, immobile, in qualche posizione "comoda" concentrandomi su qualche particolare da fissare.
Camera mia non mi stava di certo aiutando.

martedì 27 maggio 2008

Ma oggi

Domani muoio,
non piangermi.
non servirà.

ma oggi
fammi contento.

domenica 25 maggio 2008

Anime perse

Cenere alla cenere.
La materia viene annullata.
torna polvere.

Le nostre anime, invece
se le porta via il vento
girando senza meta
per sempre.

sabato 17 maggio 2008

Basta realtà

Torno da un overdose di realtà.
Come si fa a smettere?
Voglio annullare i sensi, sono stanchi.

Voglio

creare

il nulla.

venerdì 9 maggio 2008

Le gabbie

La realtà è il mio sogno più confuso.
Percepire di dormire da svegli
manda in paranoia.
Uso il cervello al 10% delle sue possibilità.
Quale mondo scoprirei se usassi tutte le facoltà nascoste?
La continua ricerca della vera coscienza
ti prende come un vortice:
più ti concentri, più ti allontani.
Quando dormo, sogno nel sogno.
Matematicamente quindi, sarei sveglio solo quando dormo.
Chiari presagi di disadattamento dal subconscio.
Scappare, re-inventarsi.
Ma la novità fa paura.
Che vortice. Che trappola.
I topi in gabbia come me
che abitano nelle loro tombe.

Normale amministrazione dell'assurdo.