lunedì 15 agosto 2011

Ad un posto

Un vecchio sentiero
di sassi e terra rossa,
sale sul monte
dalla parte dell'ombra.
Una volta era vivo,
l'impervio sentiero, che adesso
riecheggia di vecchio e di morte.
I cipressi malati,
i muri a secco tra l'erbacce
e quella piccola casa in rovina,
tagliata dai rami e l'azzurro del cielo,
ricordano gli ultimi uomini,
più scuri e più seri,
che abbandonarono qui,
i propri averi,
trascinati chissà
in che oblio,
se non in quello del tempo che fugge.
Poco più avanti,
una villa maestosa,
eretta dagli alberi,
regna sovrana e sorniona
sul paesaggio circostante.
Un tempo ci vissero,
sembra dirmi,
e ora mai più.
Mi fermo in silenzio,
il rumore del vento
tra i rami che la reggono.
Quanta malinconia
nelle cose che furono,
e adesso sorbiscono il destino del loro padrone,
pur sopravvivendogli.

sabato 13 agosto 2011

Entriamo in questa chiesa.
A testa bassa.
L'espressione è grave.
All'ombra delle navate
pensiamo ai misteri,
i riti di morte
susseguiti fino a noi.
Un uomo adesso lo sa.
E' li dentro,
se è.
Mi regalò sorrisi,
una sera.
Distesi su un prato
un uomo e una donna
possono solo fare l'amore,
scambiarsi parole,
poche.
Risultati? Nessuno.
La morte ci attende.