lunedì 14 dicembre 2009

Ad un vecchio uomo.

Dell'uomo degli uomini, del lavoratore della terra, del vecchio duro ma dal cuore d'oro,
rimanevano le rughe della fatica, il fisico asciutto e l'occhio sempre lucido.
Ma il tempo passa per tutti e adesso veniva controllato, viziato e coccolato dai suoi figli. I ruoli si erano invertiti. Adesso i figli, con le loro famiglie, tornavano alla vecchia casa per stare con il vecchio. Il vecchio nonno, saggio e con quelle mani enormi, dure, che spaventavano i nipoti con i loro pizzicotti. Dimostrazioni di affetto di una famiglia cresciuta con la guerra. Ma che hanno cresciuto a loro volta figli moderni.
Il tempo passa. E lui lo sapeva bene. Ma si era rassegnato e in qualche modo aveva fatto sua questa idea. E tutto andava bene. Anche se si trovava in una stanza d'ospedale di una città come Milano. Da solo, nella "gabbia". Il giorno prima era il suo compleanno. Il giorno dopo? ...il tempo...


Il tempo passa. Senza fermarsi.

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