giovedì 20 dicembre 2007

Alice cerca di morire

Alice stava cercando nuovi modi per morire.
Droghe, corde, lame, canne.
Ma la cosa che più la uccideva era stare al mondo: sentirsi aliena, schiava, sfruttata, inutile e insignificante.
Questo la uccideva di più.
Ogni mattina si svegliava alle 5 per andare a lavorare in una fabbrica fredda e sporca. Era una dei milioni di precari. Un giorno lavora, il giorno dopo è a casa senza stipendio. Faceva di tutto pur di tirare avanti. Tutto nei limiti.
Era stanca ma teneva duro, nel cuore avvelenato aveva ancora dei sogni remoti: una casa in campagna, una famiglia.
Sogni normali quanto impossibili e sfocati sull'orizzonte della vita.
La vita sociale era scarsa. I maschi tutti uguali e le femmine stupide puttane.
Conosceva la corruzione, la povertà e l'ingiustizia. Dio non era poi così buono.
Nessuna via di scampo. Il mondo girava così e se non ti stava bene eri morto.
Vivere la uccideva di più di tutto.
Alice stava cercando di morire. Continuò a vivere.

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