sabato 22 dicembre 2007

Vita

Hovercase con le pupille dilatate, barcollò sul tappeto della camera e poi crollò sul letto. In un bagno di sudore e di schizzi nervosi, cominciò il suo più grande e potente viaggio.
Cominciò a sentirsi fluttuare e per quanto si tenesse aggrappato al lenzuolo, il corpo volò via. La stanza si fece piccola fino a scomparire nel nulla. Si rese improvvisamente conto di trovarsi in un passato profondissimo. Prima degli uomini, prima della vita. Prima di ogni cosa.
La sua coscienza si trovava in un'enorme astronave comandata da esseri umani.
Non li aveva mai visti eppure sapeva tutto di loro, anzi sentiva di farne parte, come se fossero dei familiari. La scena era così consueta che si comportò come uno di loro e venne rispettato allo stesso modo.
Scambiò due parole con una donna, probabilmente era sua moglie, poi andò al posto di comando. Controllò i sistemi per vedere se era tutto a posto.
Hovercase era il capitano della nave Terra, inviata nell'universo alla ricerca di pianeti ospitali per portare la Vita, il sistema e biologico più avanzato di loro conoscenza.
Il loro sistema solare si era spento a causa di una guerra di proporzioni galattiche e i pochi superstiti avevano il compito di salvare l'unica energia che si contrapponeva alla Morte nell'intero Universo: la Vita.
Questa razza superiore aveva sviluppato in migliaia di anni, una conoscenza tecnologica impareggiabile. Il capitano era fiero di tutto ciò.
Non sarebbe vissuto a lungo, poiché era estremamente vietato scendere sul pianeta stabilito, per non compromettere in nessun modo la delicata e plasmabile Vita.

Hovercase si svegliò un giorno dopo.
Gli ultimi ricordi erano confusi. Ricordava una data, anzi due: 5000 d.C. e 4 miliardi di anni...in qualche modo le date coincidevano una sull'altra.
Appena riprese le facoltà normali, Hovercase ripensò attentamente al viaggio che aveva fatto. Era solo un trip mentale o in qualche modo era entrato nel corpo e nella mente di un colonnello esistito veramente?

Leggendo il quotidiano gli cascò l'attenzione su di un articolo: "La tecnologia spaventa: Clonato il primo essere umano. Il Dott. Casi sostiene: un giorno creeremo la vita."

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