mercoledì 26 dicembre 2007

Delirio di parole..

Morii. Cascando in terra, macchiarsi di sangue i jeans.
Il proiettile lo ebbe perforato al polmone.
Si chiede cosa avendo fatto.
Avanzerà, guardarlo, il suo primo omicidio.
Se non pensasse alla vittima come un essere umano, si fu reso conto, che non sarebbe così traumatico.
Con calma, pulendo l'arma, andrò in giardino e scaveranno una buca abbastanza profonda.
Per me. Il cadavere non ne ebbe bisogno.

La pala colpì qualcosa di metallico quando scavò ancora. Il marinaio Gengi urlò a squarciagola:
"Capitanoooo, l'abbiamo trovatoooo"

Urlò così forte che svegliò perfino Giulia. Si alzò dal letto, prese la solita aspirina e si mise a sedere. I postumi della sbornia pesavano i pensieri nella scatola cranica rovesciata. Il cervello troppo piccolo per la testa, pulsava fino ad esplodere e lo stomaco rifiutava persino la bile.

L'antibiotico aveva fatto il suo effetto finalmente. Marco. si sentì meglio, dopo ore di agonia. L'appendice ormai era come una bomba ad orologeria.
Dopo poche ore, sarebbe stato portato in sala operatoria.

Il Dottor. F, sbrigò tutti gli appuntamenti e se ne andò a casa, portando lo stress, e i problemi dei pazienti. Fortunatamente lavorava in un piccolo paese come medico di famiglia. Il pensiero della grande città lo spaventava.

"Chi è lei? Dove sono le mie guardie?" domandò con ansia Roncato.
"Cambio di guardia" rispose l'uomo senza aggiungere altro.
"C-cosa significa?"
"Come, non capiste?" rispose lo sconosciuto, tirando fuori da soprabito la pistola.

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