mercoledì 26 dicembre 2007

Fine dell'impero

Dio del cielo notturno, vento della notte, ululato nell'oscurità. Specchio fumante, abbiamo meritato questo? Serpente piumato, dove sei?
Possibile che ci abbiate abbandonati al nostro destino? Possibile che gli uomini bianchi, giunti dal mare con le loro case galleggianti, siano così crudeli? I loro bastoni del fulmine spaventano le Ande e soggiogano le popolazioni. A Cajamarca, 5.000 dei miei uomini, sono stati annientati da appena 160 di loro. Siamo stati vittime di un agguato. Ci hanno attirato con l'inganno e buone proposte di pace. Attirati nella piazza principale, siamo stati attaccati di sorpresa dai lati. Il mio impero ha combattuto valorosamente: nonostante mi trovassi in piedi sulla lettiga, nel mezzo dello scontro, gli uomini bianchi non sono riusciti a toccarmi. Un muro di uomini mi proteggeva. Ho visto cadere uno ad uno i miei fedeli, fino a quando Pizarro è riuscito ad afferrarmi per una gamba e mi ha imprigionato qui. Il capitano Pizarro, mentre mi afferrava, è rimasto ferito ad un braccio da una lama di un compagno. Per quanto ne so, è l'unico bianco che è rimasto ferito nel massacro. Ora sono loro prigioniero. Ho rispettato i patti di riscatto: una stanza piena d'oro in cambio della mia libertà. Ho visto come gli uomini bianchi siano attratti dalle lacrime del sole. Sensazioni che non ho mai conosciuto, brillano come fuoco nei loro occhi, quando vedono i nostri ornamenti. Mi hanno dato uno strano oggetto. L'ho aperto: dentro, su delicate foglie bianche, c'erano simboli a me sconosciuti. Gli uomini hanno reagito male quando l'ho gettato in terra. Soprattutto quello che me lo ha passato, un uomo vestito di una tunica marrone, ha cominciato a urlare contro di me. Credo che in quell'oggetto risieda il loro Dio.


Atahualpa venne giustiziato mesi più tardi, da un piccolo consiglio di capitani spagnoli, ma senza nessun potere formale.
Pizarro in persona gli comunicò la sentenza. Atahualpa rimase annientato da questa decisione, ma fu solo per un attimo. La sua naturale fierezza prese il sopravvento e il sovrano inca si ricompose e si apprestò ad affrontare la morte con la dignità consueta.
Prima di morire, fu costretto ad essere battezzato, per non morire sul rogo. La religione Inca aborriva la distruzione del cadavere che si riteneva non avrebbe permesso di conseguire l'immortalità e la proposta trovò l'immediata adesione del condannato. Atahualpa venne così battezzato e, invece di essere bruciato sul rogo venne strangolato secondo la tecnica del garrote spagnolo allora in voga.

Atahualpa fu giustiziato il 26 luglio 1533.

(Fonte storica:Wikipedia)

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