sabato 26 gennaio 2008

Elogio della follia

Cos'è la follia, se non l'intelletto innalzato ad uno stato superiore?
Come spiegare la follia, se non come uno stato mentale per sopravvivere a questo mondo?
Il sistema, le guerre, le leggi, i politici, i violenti, i soldi, le droghe, il terrore, il consumo, l'odio, la gelosia. Tutti insieme modellano la mentalità della massa, di intere generazioni, creando maree di uomini rassegnati a lavorare per sopravvivere, a guardare la televisione e accudire bambini per il resto della vita, chiusi nelle loro case, che diventano le loro tombe. Vivono senza pensieri, senza critiche, addobbando il loro sepolcro, immersi in bollette e tasse, fra pubblicità ossessive e notizie di panico. Il lavoro non nobilita. Il lavoro rende schiavi e incapaci di creare azioni di critica. Il lavoro è un pezzo di vita che dai in cambio per sopravvivere.
Tutto ciò crea e modella un essere umano secondo i loro gusti.

Ma non tutti gli uomini credono nel loro mondo, nella loro realtà prestabilite. Alcuni a volte e per coincidenze, sono diversi.
Quelle persone sono coloro che vengono considerate folli, che non seguono una moda, un partito politico, un'idea di massa, un modo di vivere. Sono soprattutto quelli che, in età dell'adolescenza, passano spesso inosservati, perché privi di carattere spiccato, di un fascino particolare o di voglia di essere qualcuno. Molte volte invece, sono persone che hanno avuto molti problemi gravi nella vita, problemi che li hanno portati a riflettere.
Fatto sta, che ci sono i folli, pur in completa sanità mentale, che vivono vedendo la realtà da un punto di vista diverso da tutti. Sono uomini di colore verde, in un mondo di colore nero.
In fondo, la follia di cui parlo, non è altro che un' altro risultato del Sistema. Una ciambella non riuscita.

Ma chi è il vero folle? Cos'è la realtà? La realtà oggettiva? Solo un vero folle potrebbe dirvi: "La realtà è questa!" Quei folli sono la massa.

1 commento:

Anonimo ha detto...

"E' vero! Sono e sono sempre stato nervoso, molto, spaventosamente nervoso; ma perche'dite che sono pazzo? La malattia ha acuito i miei sensi, ma non li ha distrutti, non li ha soffocati. Particolarmente affinato era in me il senso dell'udito. Udivo tutte le cose del cielo e della terra. E udivo anche molte cose dell'inferno. Come puo' essere dunque che io sia pazzo? Ascoltatemi!" ;-)
una piccola citazione per introdurre le mie parole... in fondo chi è pazzo?? chi è fuori da canoni di "normalità" che la società stessa ha deciso! non è dio non è la natura, ma è l'uomo che decide il ocncetto di normalità! siamo schiacciati dai pensieri della massa, da qst canoni di normalità che limitano il nostro vero essere, la nostra libertà di pensiero di azione.. per cosa? per essere ritenuti "normali".. per nn destare scompiglio.. per restare soli... e bene o male è un gioco psicologico che travolge tutti.. chi più o chi meno.. chi in maniera incosciente, chi in maniera incoscinete... forse c'è più di una differenza in qst concetto... c'è il normale, l'essere non pensante che è travolto in maniera totale dalla massa, ma anche colui che ha coscienza di qst meccanismi ma li ascolta comunque, quasi imbabolato.. incazzato perchè nn riesce a reagiere, ad uscire da qst situazione opprimente..e infine c'è il pazzo vero e proprio.. colui che vive in canoni e regole studiate solo dalla sua testa...!! un bacio.