Il loro universo era tutto in una stanza.
Moglie e marito.
Vivevano li e sarebbero morti li.
La televisione era il loro sguardo sul mondo, uno sguardo distorto, elaborato appositamente per loro. Il tubo catodico riusciva a tenerli intrappolati da anni, facendogli credere che fuori, il mondo era pazzo e crudele.
Dentro sarebbero stati al sicuro.
La poltrona comoda, la cucina, il tavolo da pranzo, un gatto ed un cane.
Trascorrevano giornate monotone, come vivere sempre lo stesso giorno fino alla morte.
Pranzo e cena alla solita ora. Stessi programmi: quiz e telegiornali.
Le loro discussioni più elaborate riguardavano la marca di detersivo da usare, e le loro liti riguardavano la lavastoviglie, che da qualche tempo non funzionava bene.
Tutta la loro vita era in quelle quattro mura e a cinquant'anni suonati, ormai lo sarebbe rimasta fino in fondo.
Una vita piena di sacrifici e di dolore, aveva succhiato la voglia di rischiare, di intraprendere qualcosa di nuovo, di vivere.
Sarebbe bastato uscire, per vedere il mondo con i propri occhi, senza andare troppo lontano.
Ma la televisione offriva un posto in prima fila. E poi era così comodo.
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