L’uomo con la bombetta mi perseguitava. Il suo volto per esempio, nonostante lo vedessi spesso, non riuscivo mai a ricordarne precisamente i lineamenti, non era un volto di una persona comune, ma il volto di un’intera popolazione: nel suo viso riconobbi l’Uomo, e tutte le caratteristiche più cupe e nascoste di questo animale, tutte le paure, le angosce, i sentimenti.
Lo incontravo spesso, si aggirava nella città e solo io lo riuscivo a vedere, a percepire.
Era reale o no? Era uno spettro?
La prima volta che lo vidi fu ad una mostra di un pittore francese: se ne stava dentro il quadro, col volto coperto da una mela.
Lo fissai per vari minuti, e cominciai a pensare. Mi ricordo che assorto nei miei pensieri, ero come in trance, davanti a quel quadro così assurdo.
Ripensandoci devo averlo svegliato. Ha percepito i miei pensieri e le mie più profonde angosce, e adesso se ne nutre. Ha fame di pensieri e mi segue tutto il giorno.
Mi sveglia la notte, cade dal cielo, spunta dagli angoli delle strade.
Sto diventando pazzo.
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