Dopo una salutare corsa nella verde campagna intorno casa, si mise a sedere in giardino, con lo sguardo rivolto verso il tramonto.
In quel momento di estasi fisica, vedeva il mondo con altri occhi. La sensazione di pace con il mondo intorno a lui pervadeva ogni molecola e lo inebriava, come in uno stato alterato di coscienza.
Con gli occhi semi chiusi, muoveva lentamente la testa in orizzontale guardando il sole al tramonto, intento a ricaricarsi di energia positiva, come aveva appreso dagli sciamani toltechi.
Il tempo si era fermato.
I suoi amici animali, un gatto e un cane, giocavano vicino a lui.
La totalità. L'esistenza.
Il Caos in ordine.
Il lato destro, il Tonal, l'intelletto si spense e con lui, la coscienza della realtà ordinaria.
Il Nagual lo penetrò per poco e all'infinito.
Poi in silenzio, barcollando dalla fatica della corsa, si alzò e girò lo sguardo. All'opposto del sole, una luna non del tutto piena era alta nel cielo azzurro.
E vide.
Vide l'universo che lo osservava, lui, sperduto in qualche posto microscopico, in quel piccolo fazzoletto di verde sulla Terra.
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