martedì 26 febbraio 2008

Il paese di carta

Nella vita di H. tutto sembrava andare storto. Sicuramente non era un uomo fortunato, anzi, era già molto se era sopravvissuto fino all'età di 34 anni. Aveva cercato sempre di cavarsela nelle situazioni più dure, uscendone a testa alta, sempre solo. Era orfano da sempre, da poco aveva perso una figlia e era stato arrestato per un omicidio colposo, un reato che non aveva commesso. La moglie lo aveva lasciato per un altro. Le carte di credito erano state annullate ed aveva perso la casa al gioco. 34 anni di inferno. Sempre senza lavoro, in un paese che non aveva niente da offrirgli. Era da sempre, sul filo di una crisi di nervi. L'arresto e il carcere furono la goccia che fecero traboccare il vaso. Era impazzito.
Dopo una visita dallo psichiatra della prigione, che lo dichiarava ufficialmente pazzo, il direttore del laboratorio di medicina, il dottore J.K. poté finalmente annunciare ai megafoni istallati in tutto il paese:
"Qui parla il dottore J.K. Finalmente, oggi, dopo 34 anni, l'esperimento è riuscito. Abbiamo un resoconto completo dei limiti della sopportazione umana. H. è stato dichiarato pazzo. Complimenti a tutte le comparse per l'incredibile pazienza e per la disponibilità di tutti questi anni. Tutto il personale, compresi gli attori principale, possono da oggi stesso, lasciare il set del paese e cominciare una vita normale. Grazie di nuovo a tutti e buona fortuna."

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