Cos'era quell'immagine che gli creava fastidio? Cosa lo pungeva così in profondità?
Cominciò a pensare e rivide la scena: sua madre con una sigaretta in mano accesa che gli diceva "Guarda Giacomo, guarda questa sigaretta!" La cosa era strana perché sua madre odiava le sigarette e mai ne avrebbe potuto sopportare l'odore, soprattutto in casa. La scena si era svolta poco prima, mentre giacomo saliva le scale con il cellulare in mano mentre chiamava un amico. Dalla porta laterale del corridoio, era spuntata sua madre con quella sigaretta, lui rimase stupito da questo, ma poi l'amico rispose al telefono e Giacomo per capirlo, si chiuse nella sua camera. Poi si era scordato di sua madre.
Ma ora se la ricordava. Però come in un sogno, tutto l'accaduto scorreva sul filo dell'incerto, sul filo tra la realtà e la fantasia.
Ma era successo davvero o me lo sono immaginato? Fece per tornare nel corridoio per chiederglielo, ma sentì il suo russare nella camera da letto. Non c'erano tracce di odori di sigarette nell'aria ne mozziconi. Sua madre ormai dormiva. Cos'era quell'immagine? Il ricordo vago gli creava fastidio. Lo viveva come un incubo sulla pelle. Un incubo surreale, viscido e sfuggevole. Se era un sogno, perché l'ho visto?
E se...se fosse la verità? Se adesso stessi sognando? Se la mia vita è un sogno, nel quale non riesco a comprendere la verità?
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