domenica 30 novembre 2008

No Acqua

Non assumo liquidi. Forse per abitudine, dimenticanza, testardaggine. Fatto sta che non ho l'abitudine di bere, soprattutto acqua. Non l'ho mai presa alla fontana vicino, ne in bottiglia al supermercato. Dal rubinetto di casa meglio lasciar stare: puzza di cloro: insopportabile.
Se siamo composti dalla maggior parte d'acqua e il corpo ha bisogno di un tot di litri giornalieri per il suo ciclo depurativo e seghe varie, io sono spacciato. Anche dopo una bella doccia, la cute rimane più che mai secca e ruvida da far schifo, la pelle si stacca in crosticine bianche al solo contatto con le mani. Piano piano mi ritroverò senza un minimo di pelle, con il teschio tra le mani e gli organi interni bruciati. L'ammasso di detriti organici cascherà a terra nero e duro come il carbone e le ossa, forse rimarranno intatte, ma non lo so. Staremo a vedere, anzi, mi vedrete con i vostri occhi umidicci (magari in lacrime), sciogliermi come in un'autocombustione interna, il mio ex corpo ammassato sul pavimento: duro come cuoio imputridito al sole d'estate.

mercoledì 19 novembre 2008

Smarrimento dell'IO

Mi vidi,
ero in mezzo a quella folla sul treno.
Tutti quei giovani e vecchi, schiavi del loro tempo. Schiavi con i vestiti firmati e appena lavati. Orologi ai polsi, lettori mp3 e tutto quello che piscia soldi. Sembrava che stessero bene....sembrava...
Mi vidi,
ero girato di spalle, seduto tra loro, mi confondevo tra loro. Ero come loro, stessi vestiti, stessi oggetti, stessi pensieri. Sembravo felice, o perlomeno tranquillo. Avevo fatto il loro stesso lavoro per vari mesi, mentre adesso prendevo il loro stesso treno per studiare all'università, dove sarei diventato una formica un pò più specializzata...in realtà io...
Mi vidi,
ma non mi riconobbi subito...Io ero loro.

venerdì 14 novembre 2008

Insetti che camminano sullo schermo del pc

Mentre questo dannato insetto continua a camminare senza meta sullo schermo, continuo a scrivere....

Registrazioni audio del capitano Kurtz durante l'esplorazione del pianeta Oceania, nella galassia di Gaia. Il capitano ed il suo equipaggio sono spariti in circostanze sospette dopo soli 6 giorni. Siamo riusciti a captare solo queste poche registrazioni:

"25 febbraio 2758. Ora terrestre: 12:45. Siamo riusciti ad atterrare su Ocenia non senza problemi, ma tutto si è risolto presto e farò un rapporto dettagliato al rientro alla base. Alle coordinate 27° 07' S 109° 22' W si trova l'unica isola del pianeta, circondata dal solo e immenso Oceano Azzurro. Ne approfitto per accennare ai giganteschi esemplari di fauna ittica presenti su questo pianeta. Mai visto queste specie di quel tipo da nessun altra parte L'isola è piccola e sovrastata da montagne alte circa 2000 metri. Siamo atterrati sulla parte centro meridionale, vicino alla foresta, sull'unica altura presente. Abbiamo deciso che prima di esplorare la zona, riposeremo diverse ore e controlleremo la stabilità dell'astronave..."

E' riapparso l'insetto...quanto tempo è che è qui sopra? Non voglio ucciderlo...

"26 febbraio 2758. Ora terrestre: 9:03. Abbiamo dormito e mangiato. Tutto è andato tranquillo. Dopo un controllo di 5 ore, l'astronave è stata dichiarata intatta, dal sistema di sorveglianza interno. Fino a qui tutto bene. Siamo scesi per un primo approccio di esplorazione dell'isola. Sembra molto piccola. La missione durerà meno del previsto. La flora ricorda molto il periodo Cambriano terrestre. Le forme di vita incontrate fino ad ora sono insetti. Non sembra che l'ambiente sia adatto allo sviluppo di creature più grandi di uno scoiattolo. Domani ci addentreremo nella foresta, studieremo la formazione geologica dell'intera isola."

Ora di insetti ce ne sono due...camminano proprio nel mezzo della pagina, distraendomi, poi scompaiono per ritornare di nuovo....

"1 marzo 2758. Ora terrestre: 22:58. Abbiamo scoperto quello che a quanto pare gli archeologi chiamano "sito di grande valore e interesse storico". Abbiamo usato la solita tecnica di stratigrafizzazione semplice di primo livello, una ricognizione archeologia di superficie sulle parti interessate.
Il sito, formato da un altare centrale in pietra, dietro la quale si trova una facciata scolpita a bassorilievo nella roccia ed una porta gigantesca che entra nella montagna. Intorno all'altare, dai lati, 4 colonne del tutto simili all'architettura egizia. Tutti gli elementi sembrano risalire allo stesso periodo. La porta nella parete rocciosa sembra bloccata da una piccola frana. Domani torneremo con l'escavatore per rimuovere i detriti...Quello che ha colpito di più tutti noi, era l'altezza del complesso architettonico. Solo l'altare misurava in altezza 15 metri, mentre la porta almeno il triplo...

ATTIMI DI SILENZIO

Questa scoperta ha rivitalizzato la spedizione. I ragazzi sono entusiasmati da questa sensazionale scoperta. Io per me...sono sconcertato....c'è qualcosa di sinistro in quelle strutture ancestrali. Solo ora mi sovviene l'atmosfera che si respirava nell'aria. Appena al termine della foresta, una nebbia fitta prende il posto delle flora, l'aria sembrava cambiare densità e....e colore. Una forte folata di vento scuoteva la nebbia che si diradava contro le pareti della montagna, impregnata dei giganteschi simboli incisi sopra chissà quanti secoli o addirittura millenni prima. E il colore dicevo: riflessa sulla parete rocciosa, una strana e innaturale luce blu, che brillava come se fossimo dentro una grotta nell'acqua...e l'aria più densa...mentre, volgendo lo sguardo verso l'alto, non c'è il cielo, ma una coltre di nuvole che ci racchiudevano, come ingabbiati in qualche tempo radicato nel passato, dove creature giganti abitavano la montagna.."


La registrazione si interrompe qui. Dopo 19 mesi, ancora non si sono più avuti contatti con l'equipaggio del capitano Kurtz. Probabilmente, sono stati vittime di un grave incidente di qualche tipo.

Gli insetti sono scomparsi dallo schermo, proprio quando ho finito di scrivere...

lunedì 3 novembre 2008

Foglio

Mentre il mondo, girando, ci regalava un'altro giro di giostra, alzai gli occhi dal foglio:
Non c'era un disegno. Era solo scritto da cima a fondo in corsivo, e sbigottito, sopraffatto dal terrore, vidi che era un'opera d'arte perfetta, un capolavoro giottesco, l'originale e l'origine di qualsiasi cosa.
Davanti i miei occhi, tra gli spazi, tra le sbavature di inchiostro, vedevo chiaramente i codici sorgenti dell'universo. Il principio e la fine. Ero diventato portatore di ogni possibile e impossibile conoscenza. Le parole scritte non avevano più significato, erano simboli per la porta dell'infinito.
Il nome di Dio.