mercoledì 9 gennaio 2008

Violence city

Non c'era scampo dalla violenza.
Fuori, per le strade, l'Assassino delle donne colpiva indisturbato, mentre nelle case, i tubi catodici vomitavano spazzatura pubblicitaria e notizie di terrorismo, attacchi missilistici, omicidi, stupri. guerre. Riversando il tutto nei cervelli di milioni di persone.
Era un bombardamento continuo. Ogni giorno, spettacoli violenti, videogiochi violenti, reality show sulla violenza.
Il business dello stato: l'era della paura.
Ma il peggio arrivò quando, al processo dell'Assassino delle donne, il Giudice dichiarò innocente il pluri-omicida per il seguente motivo:

"Al giorno d'oggi siamo costretti a vivere in un mondo in cui la violenza spadroneggia. Pertanto l'assassinio non è più considerato reato."

Le strade divennero le dimore dei più coraggiosi.

1 commento:

Anonimo ha detto...

La violenza...basta guardarci intorno,come hai giustamente detto...la violenza ci circonda,ci assale,ci deturpa dei pensieri,siamo obbligati a mangiare e respirare violenza.E lo stato è d'accordo,anzi è in prima linea,con i cavalli rampanti,pronto a buttare benzina sul fuoco mediatico della violenza.Stupri,violenza urbana,rapine,omicidi:tutto una macchina da soldi per le casse di chi sta sopra,per le tasche di chi comanda,per gonfiare ulteriormente i portafogli già gonfi di chi cerca un modo di comandare e intimorire un popolo che nasce libero solo idealmente,ma che di fatto è più controllato e con più proibizioni di un prigioniere terrorista.Terrorismo,altra fonte di paura e delirio internazionale.Ci hanno obbligato,o meglio, ci vogliono obbligare a vedere di cattivo occhio ogni nostro fratello con la pelle più scura,gridando al diverso,con un inno al razzismo,l'apoteosi della stupidità...che schifo....By DAAAAMN!