giovedì 30 ottobre 2008

La tazza di thè si riempì di zuccherini. Quando fu colma, l'ultimo zuccherino cadde fuori dalla tazza e dal piattino, sul tavolo della cucina. Un solo zuccherino rimase fuori. E sembrava diverso da quella massa di zuccherini che ingombrava la tazza del thè.

domenica 26 ottobre 2008

L'illuminazione è elettrica.

sabato 11 ottobre 2008

Fa la cosa giusta!

Prendila in mano dal tavolino. Osservala nei dettagli. Passala tra le mani, sentine la consistenza e il peso. Aprila, puliscila, controlla che tutto sia in ordine. Caricala e richiudila. Adesso tutto è pronto. Sii deciso, lo fai per il tuo bene, sei egoista, te ne fotti di tutti.
E' l'ora.
Non farti prendere dal panico: sai bene cosa devi fare. Fallo.

Fallo ora!

venerdì 10 ottobre 2008

Ascensore

. Il tasto si accese. Sotto l'ascensore, gli ingranaggi fecero un rumore ad incastro. Un sussulto, poi partì ronzando.

Le luci ai neon dei grattacieli, scomparivano nel buio e nella nebbia della città bassa, come torri che galleggiavano nel mezzo di un abisso eterno. Gli ultimi sprazzi di lucidità inghiottiti per sempre nella follia del nulla. A mano a mano che salivo, le luci si facevano sempre più fioche, come se stessi per morire, tutto scomparve nel nero baratro.
Le poche stelle nel cielo, sembravano voler morire da un momento all'altro.
Il ronzio non si fermava. Un altro mondo. Un altro universo mi attendeva. L'ascensore sembrava portasse agli albori dello spazio, ai confini distanti miliardi di anni luce, nel luogo dove avrei incontrato finalmente, Dio.∞

lunedì 6 ottobre 2008

Uomini da mangiare

L. entrò così nel prefabbricato B4; "Macellazione e frollatura carni" una zona ad accesso limitato, della grande ditta alimentare per cui lavorava.
Sui nastri dei macchinari automatizzati, addetti alla macellazione delle carni, scorrevano lenti, corpi di esseri umani sanguinolenti.
Esseri umani creati in provetta, mutati geneticamente, senza cervello e con carni rese deliziose e morbide, uscivano dal grande tubo nero in fondo alla stanza. Una specie di parto malato, il padre: i dottori e i politici pazzi che avevano inventato il nuovo sistema di nutrimento a basso costo; e la madre: quella grande industria, i laboratori sotterranei, dove venivano concepiti i corpi, e il grande buco nero della stanza "Macellazione e frollatura carni", da dove uscivano i suoi figli, nati e pronti per essere disintegrati, puliti e inscatolati. Per altri, ignari, esseri umani, con, ma senza il cervello, ipnotizzati dai mass media. Ad ognuno il suo ruolo, in questa grande macelleria, chiamata vita.
Era la solita noiosa giornata lavorativa. L. pensò a tutto questo, poi si rimise al lavoro, pensando a sua moglie.